Norme redazionali

NORME REDAZIONALI (aggiornate al 2020)

Caratteri previsti per il saggio
Massimo 50.000 (inclusi spazi e note).
I testi devono essere consegnati in versione definitiva, inviati tramite email in formato Word all’indirizzo info@storiadellarterivista.it

Abstract
L’abstract va redatto nella lingua dell’autore e in inglese e non deve superare la lunghezza di 1300 caratteri (spazi inclusi).

Immagini
– Massimo 10, da fornire libere da copyright. Nel testo inserire il rimando alle immagini come segue: (Fig. 1, 2, …).
– Le illustrazioni devono essere consegnate separatamente in file formato jpg o tiff ad una risoluzione di almeno 300 dpi, base 15 cm.
– Le didascalie delle immagini, da fornire in file indipendente, dovranno seguire il presente schema: P.P. Rubens, San Giorgio e il drago, 1606-1608, olio su tela, Madri, Museo Nacional del Prado.
– Indicare, dove noto, il copyright delle immagini: (© Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma).
– L’opera inedita va segnalata tra parentesi: (inedito).
– Sarà cura degli autori fornire il permesso di pubblicazione delle fotografie o della riproduzione dei manoscritti.

Citazioni
– La citazione nel testo va tra virgolette doppie all’italiana: «…».
– La citazione nella citazione va tra virgolette inglesi doppie: “…”.
– Quando la citazione rimanda a nota, il richiamo di nota deve venire dopo la chiusura delle virgolette.
– L’eventuale omissis viene indicato con tre puntini fra parentesi quadre: […].

Corpi minori
– Quando nel corso di un testo viene riportata una citazione di lunghezza superiore a tre righe, essa viene riprodotta in un corpo minore (10,5), senza virgolette.
– I corpi minori vanno staccati opportunamente con uno spazio di bianco. Le parentesi quadre si useranno anche per note dell’autore, redattore o traduttore [sigle: n.d.a.; n.d.r.; n.d.t.] eventualmente inserite nella citazione.

Corsivi
Il corsivo nel testo sarà limitato a:
– titoli di libri, titoli di mostre o di convegni, capitoli, film, canzoni, poesie, opere d’arte, articoli di riviste o miscellanee, termini indicanti parti delle opere: Presentazione, Prefazione, Appendice;
– vanno invece in tondo tra virgolette doppie all’italiana («…»): riviste, giornali e periodici;
– le parole straniere o dialettali, quelle latine, le traslitterazioni dal greco, quando non siano entrate a far parte dell’uso comune in italiano: stemma codicum, tout court, know how;
– i vocaboli stranieri di uso corrente andranno invece sempre al singolare e in tondo: i film, i leader, i software, ecc.

Date
Nelle date il giorno e l’anno si indicano con numeri arabi, il mese in lettere minuscole: 3 luglio 1976.
Per altre indicazioni cronologiche si faccia riferimento agli esempi seguenti:
– il 1968 (non il ’68);
– il Settecento (non il ’700);
– gli anni Quaranta (non ’40).

Numeri
Vanno scritti in lettere (es.: dipinse tre affreschi) a esclusione di:
– informazioni di tipo statistico o quantitativo: il 20% del patrimonio artistico;
– nel caso di date: il 20 dicembre 1975;
– numeri che hanno uno specifico carattere distintivo (numero di matricola, di tassi, di abitazione, di pagina, ecc.) o che corrispondono a un preciso dato geografico: la matricola 98453; una città di 127.000 abitanti;
– numeri di pagina: pp. 125-126 e non 125-26 o 125-6.

Maiuscolo, minuscolo
Il maiuscolo si usa soltanto nei casi:
– di nomi che indicano epoche o avvenimenti di grande importanza: il Quattrocento, il Risorgimento, il Terziario, il Paleolitico, la Rivoluzione francese, la Liberazione, la Resistenza;
– di termini geografici nei casi in cui stanno a specificare la regione geografica: l’America del Nord, la crisi del Medio Oriente;
– di nomi geografici. In quelli composti il nome comune avrà l’iniziale minuscola, il nome proprio l’avrà la maiuscola: il mar Mediterraneo, sul lago Maggiore, nel golfo di Napoli;
– di appellativi e di soprannomi: Lorenzo il Magnifico;
– di nomi di palazzi, teatri, locali pubblici: palazzo Madama, cappella Sistina, ospedale Maggiore, teatro alla Scala. In genere con il minuscolo si indica l’edificio in se stesso, mentre con il maiuscolo ci si riferisce a esso in quanto ente o istituzione: La Chiesa ravennate nel Medioevo era l’ente religioso più ricco e prestigioso dopo la Chiesa di Roma; il mosaico della chiesa di S. Clemente;
– di Santo/a, solo quando fanno parte del nome proprio di una chiesa, località o via: Nella chiesa di S. Caterina; il martirio di san Sebastiano.

Note e Bibliografia
– Il numero progressivo di nota all’interno del testo corrente precede sempre tutti i segni di punteggiatura escluse le virgolette. Il numero di nota è sempre a esponente e senza parentesi.
Ivi si utilizzerà per indicare stesso luogo con pagina diversa: Ivi, p. 5. Ibidem si utilizzerà per indicare stesso luogo e stessa pagina.
– La bibliografia in nota va in forma abbreviata secondo il sistema di citazione Autore + Data, seguito eventualmente dalle pagine: ACKERMAN 1954, p. 27.
– Nel caso di opere miscellanee senza curatore e di cataloghi di mostra riportare una parte del titolo del volume in corsivo seguito dalla data, ma senza maiuscoletto: La campagna romana 2009.
– Nel caso si debbano citare due opere dello stesso autore uscite nel medesimo anno, si distinguano con lettera minuscola in ordine crescente: LONGHI 1950a; LONGHI 1950b.
– La bibliografia completa si riporta in fondo al saggio, richiamando in prima ­battuta la forma abbreviata e, a capo, la voce estesa (si vedano gli esempi seguenti).
Monografie
VOSS 1920
H. Voss, Die Malerei Der Spätrenaissance in Rom und Florenz, 2 vols, Berlin 1920.
Curatele
COTTA 1987
I. Cotta (a cura di), Pietro Paolo Rubens. Lettere italiane, Roma 1987.
Atti di convegno
Roma nella svolta 2004
Roma nella svolta tra Quattro e Cinquecento, Atti del convegno internazionale di studi, Roma, 28-31 ottobre 1996, a cura di S. Colonna, Roma 2004.
Cataloghi mostre
Il Quattrocento a Viterbo 1983
Il Quattrocento a Viterbo, catalogo della mostra, Viterbo, Museo Civico, 11 giugno – 10 settembre 1983, a cura di R. Cannatà, C. Strinati, Roma 1983.
Edizioni di testi
CARO 1957-1961
A. Caro, Lettere Familiari, a cura di A. Greco, 3 voll., Firenze 1957-1961.
Articoli in riviste
TANZI 2018
M. Tanzi, Due esercitazioni lombarde: Bernardino Campi e Giulio Cesare Procaccini, in “Storia dell’arte”, 2018, 1, pp. 9-30.
Saggi in atti di convegni, cataloghi di mostre o opere miscellanee BENEDETTI 2001
S. Benedetti, La Tavola di Cebete Thebano, «dialogo ridotto di greco in volgare» da Francesco Angelo Coccio, in Il sapere delle parole. Studi sul dialogo latino e italiano del Rinascimento, atti delle giornate di studi, Anversa 21-22 febbraio 1997, a cura di W. Geerts, A. Paternoster e F. Pignatti, Roma 2001, pp. 79-97.
BELTRAMINI 2013
G. Beltramini, Pietro Bembo e l’architettura, in Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento, catalogo della mostra, Padova, Palazzo del Monte di Pietà 2 febbraio – 19 maggio 2013, a cura di G. Beltramini, D. Gasparotto e A. Tura, Venezia 2013, pp. 12-31.
MONBEIG GOGUEL 2004
C. Monbeig Goguel, Attualità della ricerca su Francesco Salviati, dieci anni dopo la monografia di Luisa Mortari, in Per la storia dell’arte in Italia e in Europa. Studi in onore di Luisa Mortari, a cura di M. Pasculli Ferrara, Roma 2004, pp. 203-211.
Voci enciclopediche
STABILE 1974
G. Stabile, Delminio, Giulio Camillo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XVII, 1974, pp. 218-230.
Schede di catalogo
WALD 2005
R. Wald, [Orazio Gentileschi, Andata al Calvario], in Caravaggio e l’Europa. Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, 15 ottobre – 6 febbraio 2006, Vienna, Liechtenstein Museum, 5 marzo – 9 luglio 2006, a cura di L. Spezzaferro, Milano 2005, cat. II, 3, p. 184.

Come si cita un articolo apparso nella rivista “Storia dell’arte”
Esempio: A. Bacchi, Intorno a Bernini. Due statue panneggiate del Barocco romano, in “Storia dell’arte”, [151-152 ], 2019, 1|2, pp. 92-109