Considerazioni sui Tiziano della Borghese

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Descrizione

Storia dell’Arte 107, Gennaio – Aprile 2004

Maurizio Calvesi

Considerazioni sui Tiziano della Borghese

Quando, nel marzo del 1995, si aprì nel Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra intitolata Tiziano. Amor Sacro e Profano e dedicata ai restauri di questo dipinto e dell’altro dello stesso Tiziano Venere che benda Amore, entrambi della Galleria Borghese, mi colpì il confronto tra l’ultima figura a destra della seconda tela e la stessa figura come riprodotta in tre incisioni: la prima di Franciscus van den Wyngaerde (XVII secolo), la seconda di Robert Strange (anni ‘60 del XVIII) e l’altra di Domenico Marchetti (prima metà del XIX). Nelle tre incisioni l’acconciatura della donna è coronata da un filo di perle recante al centro una gemma rotonda. Nel dipinto, e anche nelle sue riproduzioni prima dell’attuale restauro, le perle non appaiono e al posto della gemma si intravede un po’ di rosso. Nella riflettoscopia pubblicata in catalogo, invece, la gemma compare e anche il filo di perle è percepibile, sia pure debolmente ma indubitabilmente. Come se un restauro più antico, ma eseguito dopo le incisioni, avesse modificato la stesura originale.

Informazioni aggiuntive

Numero

107