Copie e repliche nell’opera di Domenichino: il caso della Madonna delle Rose

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Descrizione

Storia dell’Arte 108, Maggio – Agosto 2004

Paola Caretta

Copie e repliche nell’opera di Domenichino: il caso della Madonna delle Rose

Una tela inedita raffigurante la Madonna delle Rose, riconducibile a Domenichino, fornisce l’occasione per proporre alcune riflessioni sull’opera e sul metodo di lavoro dell’artista bolognese. Come rilevato da Andrea G. De Marchi, proprio nel catalogo del pittore è possibile fiutare una certa vaghezza attributiva, risultato di analisi condotte prevalentemente su testi scritti a scapito di quelli figurati. Confortato dall’analisi stilistica, ma anche dal ritrovamento di nuovi documenti, De Marchi espelle dal catalogo di Domenichino la bella tela raffigurante Susanna e i vecchioni (Roma, Galleria Doria Pamphili), ormai fermamente ancorata al repertorio del pittore felsineo, riconducendola alla mano di Annibale Carracci. Il presente contributo si propone di integrare nell’opera domenichiana la Madonna delle Rose in collezione privata a sfavore delle tele conservate a Chatsworth, Devonshire Collections e Poznan, Muzeum Narodwe, già oggetto di qualche perplessità.

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Numero

108