De raptu Pauli: Caravaggio, Domenichino, Poussin

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Descrizione

Storia dell’arte 128, gennaio-aprile 2011

Francesco Saracino

De raptu Pauli: Caravaggio, Domenichino, Poussin

Durante la storia dell’immaginazione occidentale, i fantasmi indotti dalla Bibbia si cristallizzarono in loci visivi che le civiltà cristiane hanno condiviso e utilizzato per i loro scopi. L’esercizio di tradurre in immagini i racconti e i precetti che costituivano il fondamento ideologico della società serviva a rafforzare l’identità collettiva, agevolando anche i percorsi di ogni fedele che in quelle forme si riconosceva. Agli inizi del XVII secolo, la raffigurazione del Rapimento di san Paolo tocca il vertice della sua breve parabola. Questo studio illustra le sottigliezze esegetiche che rivelano alcuni capolavori dei maggiori artisti del tempo alle prese con 2 Cor 12, 1-4, uno dei testi più misteriosi dell’epistolario paolino.

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Numero

128