Francesco de’ Rustici e la copia dei Cappuccini del San Francesco in meditazione del Caravaggio

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Descrizione

Storia dell’Arte 108, Maggio – Agosto 2004

Marco Pupillo

Francesco de’ Rustici e la copia dei Cappuccini del San Francesco in meditazione del Caravaggio

Molti e dirimenti si sono rivelati i risultati del restauro e delle analisi scientifiche a cui, sotto la direzione di Rossella Vodret, sono state sottoposte tra il 1998 e il 2000 le due versioni del San Francesco in meditazione di Carpineto Romano e dei Cappuccini. Tra gli esiti di questa importante operazione vi è anche l’inaspettato ritrovamento del biglietto seicentesco che accompagnava la versione dei Cappuccini. Segnalato all’inizio del secolo dal Cantalamessa, che aveva trovato il quadro nella sagrestia della chiesa cappuccina di S. Maria della Concezione a Roma, pubblicandolo come originale caravaggesco, il cartellino era stato in seguito creduto scomparso. Si trovava invece ancora incollato sul retro del dipinto, con la scritta che recita «Il S.re Francesco de Rustici da sto / quadro a i padri Capucini con tale / <coma>nd<o> ché n<o>n si possi dare a nisciu<no>». Il Cantalamessa non aveva approfondito l’informazione sul donatore del dipinto contenuta nel cartellino, né hanno mosso passi in questa direzione quanti nei decenni successivi si sono occupati del dipinto. Solo alla fine degli anni ’60 Maria Vittoria Brugnoli, che pubblicava l’esemplare di Carpineto Romano proponendolo come originale caravaggesco, sarebbe ritornata sulla notizia, segnalando la presenza in quegli anni a Roma di un Francesco de’ Rustici, morto nel 1617, genericamente qualificato come aristocratico «discendente maschile di una famiglia di origine duecentesca».

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Numero

108