I “doppi” di Caravaggio: le due versioni del S. Francesco in meditazione (con appendici di Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Marco Cardinali, M. Beatrice De Ruggeri, Claudio Falcucci)

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Descrizione

Storia dell’Arte 108, Maggio – Agosto 2004

Rossella Vodret

I “doppi” di Caravaggio: le due versioni del S. Francesco in meditazione (con appendici di Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Marco Cardinali, M. Beatrice De Ruggeri, Claudio Falcucci)

Il problema dell’autografia delle due versioni del San Francesco in meditazione, entrambi attribuiti a Caravaggio e conservati rispettivamente nella chiesa cappuccina di S. Maria della Concezione a Roma e nella chiesa di S. Pietro di Carpineto Romano (oggi in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica), si è aperto nel 1968. Com’è noto, infatti, in quell’anno Maria Luisa Brugnoli trovò nella chiesa di Carpineto una tela in pessimo stato di conservazione, offuscata da vernici alterate e varie ridipinture, un San Francesco in meditazione in strettissimo rapporto con il dipinto conservato nella chiesa romana, considerata, fino a quel momento, un’opera originale di Caravaggio. È iniziato da allora un complesso dibattito attributivo, che, come altri casi relativi ai cosiddetti “doppi” di Caravaggio, sembrava non potesse giungere ad una soluzione definitiva.
Una risposta alla soluzione del problema dei due San Francesco è venuta dal restauro contemporaneo delle due tele eseguito a Palazzo Barberini nel 2000, dagli stessi restauratori, coadiuvati dalla stessa équipe di tecnici. Il lavoro simultaneo sui due quadri (entrambi in cattivo stato di conservazione e offuscati da vecchie vernici alterate), ha agevolato in modo determinante lo studio comparato dei due San Francesco.

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Numero

108