Lionello Venturi conoscitore anche della nuova arte e pioniere della didattica. Le sue innovazioni per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna 

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Descrizione

Storia dell’Arte 130, Agosto-Dicembre 2011

Augusta Monferini 

Lionello Venturi conoscitore anche della nuova arte e pioniere della didattica. Le sue innovazioni per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna 

Ci sono stati anni e precisamente dal 1945 al 1950 in cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (all’epoca unico museo d’arte contemporanea in Italia) è stata un istituto “modello” per dinamismo, aggiornamento museografico e attività espositiva. Lionello Venturi aveva fatto ritorno nella capitale subito dopo la guerra, dal lungo esilio vissuto tra Parigi e gli Stati Uniti. Lo studioso, anche sulla scorta delle recenti esperienze internazionali, aveva subito impresso alla Galleria Nazionale un rinnovato impianto, trasformandone il profilo ed il ruolo. L’autrice mette a fuoco l’inedito contributo al museo romano, riconoscendo la paternità del cambiamento al noto storico dell’arte piuttosto che alla giovane funzionaria Palma Bucarelli che tuttavia seppe far buon uso dei suggerimenti del professore. La crescita di interesse che negli ultimi decenni ha riguardato la storia della critica contemporanea ha investito soprattutto la figura di Lionello Venturi che ne è stato, in Italia, il padre fondatore. Fondamentali per questa rinnovata attenzione alla sua opera sono stati gli archivi e in particolare l’attività di promozione avviata dall’Archivio Venturi presso “La Sapienza” di Roma, insieme a ricerche di notevole spessore come quelle svolte sin dall’inizio del 2000 da Laura Iamurri.

Informazioni aggiuntive

Numero

130