Diplomacia española e historia artística italiana: La embajada en Roma de don Rodrigo Díaz de Vivar y Mendoza, VII duque del Infantado (1649-1651), y su colección de pinturas

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Descrizione

Storia dell’arte 127, 2010

David García Cueto

Diplomacia española e historia artística italiana: La embajada en Roma de don Rodrigo Díaz de Vivar y Mendoza, VII duque del Infantado (1649-1651), y su colección de pinturas

Rodrigo Díaz de Vivar y Mendoza VII Duca dell’Infantado, nobile e discendente da uno dei più antichi casati spagnoli legato per parentele alla stessa dinastia del re Filippo IV, è da questi nominato, nel 1649, ambasciatore e suo rappresentante in Italia. Don Rodrigo Mendoza, accompagnato da un nutrito seguito arriva a Roma dove risiede sino al 1651 in palazzo Monaldeschi a piazza di Spagna. Successivamente riceve la nomina a viceré del Regno di Sicilia da dove, nel 1656, fa ritorno in Spagna. Don Rodrigo Mendoza coltivò l’ambizione di accrescere la collezione di famiglia con nuovi acquisti e le dà una nuovo ordine ed indirizzo. Separa le opere antiche (per lo più ritratti di famiglia e di regnanti) che in parte vende e in parte destina al palazzo di famiglia di Guadalajara e raccoglie una nuova scelta di opere di artisti “moderni”, soprattutto italiani, che acquista durante il suo soggiorno romano. Da Raffaello a Tiziano, da Bassano a Guercino, da Giulio Romano ad Andrea del Sarto e Guido Reni a Pietro da Cortona e Battistello Caracciolo la collezione presentava una serie di capolavori insieme a numerose copie.
Il duca riteneva che la pittura di questi due ultimi artisti rappresentasse al meglio il gusto moderno di impronta barocca e caravaggesca. Della collezione, ormai integralmente dispersa, si conserva tuttavia un inventario del 1656 successivo alla partenza di don Rodrigo dall’Italia da cui l’autore (che ha rintracciato il prezioso documento) ricava l’inedito profilo di una collezione spagnola nel cuore del XVII secolo, una stagione di grande prestigio della pittura italiana nel mondo.

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Numero

127